Mazinga, Ufo Robot Goldrake, Jeeg robot d’acciaio, Devilman. Go Nagai, storico mangaka giapponese, ha prestato la sua creatività e la sua penna alla creazione di alcuni dei protagonisti dell’immaginario “tecno-fantascientifico” di più generazioni, ponendo le fondamenta di un genere. Ha infatti introdotto nei manga i mecha, ossia enormi robot guidati da piloti posti al loro interno, che, a partire dall’anime Mazinga Z, hanno popolato la fantasia di spettatori e addetti ai lavori. Ritenuto uno dei padri del fumetto contemporaneo, Go Nagai ha anche sdoganato l’erotismo nei manga destinati ai ragazzi. Un esempio su tutti: Cutie Honey, emblema di un altro tema caro all’autore, quello dei supereroi. A determinare la sua fama internazionale, però, sono stati prevalentemente i robot, grazie a una serie di “innovazioni”. Nel 1974, insieme a Ken Ishikawa, inventa i “mecha componibili”, con Space Robot. Le serie televisive sono diventate spesso fumetti, in riduzioni che però sono servite all’autore per raccontare sempre qualche nuovo aspetto dei suoi personaggi e a sperimentare soluzioni narrative mai testate prima. Il desiderio era quello di andare oltre, tracciando un nuovo cammino nel fantastico. In Jeeg, il pilota si è trasformato addirittura nella testa del robot e i componenti sono stati lanciati da una navetta volante. A fare da trait d’union è stato il ritorno dei nemici dal passato, che ha consentito di far incontrare mito, leggenda, storia e attualità, in una suggestiva commistione di epoche. La superstar della sua produzione è Goldrake, studiato perfino nelle Università. Un viaggio attraverso la vita e la filosofia dell’autore, ma anche le storie dei suoi personaggi per capire come siano diventati grandi.