Alla ricerca delle sue origini, il trentenne Jérémie Dres parte da Parigi con suo fratello per la Polonia, sulle tracce della nonna scomparsa che era vissuta a Varsavia. Attraverso una quantità di incontri e interviste il viaggio si trasforma e la prospettiva si allarga via via, da una ricerca personale e familiare a un'indagine più ampia sulle radici, sulla memoria, sulla cultura e le prospettive della comunità ebraica polacca di oggi, con le sue aspirazioni, il desiderio di rinnovamento, il confronto tra vecchie e nuove generazioni. Curiosi di vedere e capire, lungo il percorso Jérémie e il fratello incontrano vari giovani artisti di Varsavia, un rabbino progressista americano, il festival di Cracovia (il più grande evento dedicato alla cultura ebraica in Europa), la cucina Yiddish, lo storico Jean-Yves Potel. Volti, voci, storie che offrono un'immagine moderna, contrastata e multiforme dell'odierna comunità ebraica in Polonia.
Non solo un'opera di ricostruzione sul filo della memoria: quello che i due fratelli scoprono va ad arricchire nel profondo la loro identità. Con una narrazione precisa e dal tono intimista, spesso anche ironica e divertente, Dres svolge un'accurata inchiesta. Si interroga sugli ebrei in Polonia oggi, sulle loro aspirazioni e contraddizioni, sui pregiudizi e l'antisemitismo che intorno a loro sopravvivono, ma anche sul pesante fardello dell'Olocausto, che rischia di  paralizzare ogni sguardo aperto verso il futuro per una nuova generazione che, per sua fortuna, non ha conosciuto la Shoah.