Miguelanxo Prado, con il suo sguardo acido, il suo tono che si bilancia tra un mordente umorismo e un caustico pessimismo racconta attraverso una serie di episodi i prossimi diecimila anni della storia dell’Umanità. Come scrive l’autore per questa graphic novel: “L’uomo, nonostante i suoi terribili e continui errori e la sua cecità autodistruttiva, continua la sua evoluzione, man mano che si espande per il cosmo”. Una dichiarazione di intenzioni bell’e buona. Per risolvere il problema principale che gli si presentava, cioè quello di dare una continuità a delle storie separate temporalmente fra loro da secoli, sceglie lo schema di un quadro cronologico, come quelli dei manuali di storia: la lettura dei diversi capitoli autoconclusivi compone così una catena di eventi ordinati che, sebbene frammentari, danno la sensazione dello scorrere del tempo.