Il primo romanzo grafico di Ste Tirasso racconta un'estate vissuta da Franz, capo scout che sta pensando di rinunciare per sempre alla passione per la musica, e Samuele, giovane disegnatore in cerca di una direzione. In un'atmosfera sospesa e gravida di ricordi e presagi la loro amicizia entrerà in una nuova, più consapevole fase e probabilmente le loro vite avranno più senso. 

Mariko e Jillian Tamaki, cugine e indimenticato team creativo responsabile di fumetti acclamatissimi in tutto il mondo (E la chiamano estate, pubblicato da BAO, è stato pluripremiato ed è una presenza permanente nel nostro catalogo) tornano a collaborare su questa lunga storia di un vagabondaggio fisico e interiore.Zoe, Dani e Fiona sono canadesi, e si trovano a New York per la prima volta. Hanno qualche giorno da passare insieme, e una lunga lista di cose da vedere. Ragazzine-giovani donne, navigano con sguardo disincantato le difficoltà pratiche, ma è quando le dinamiche dei rapporti tra loro iniziano a cambiare che si trovano più spaesate e la grande mela smette di essere un luogo magico da scoprire, e diventa la caotica metropoli cacofonica che in un attimo può fare paura e togliere ogni punto di riferimento emotivo a chi ne percorre le strade.Un fumetto che ha davvero il respiro di un romanzo. Di formazione, di scoperta, di ridefinizione di sé. Mariko Tamaki è maestra nel raccontare con emozione i piccoli niente della vita quotidiana, restituendoceli nel pieno della loro forza simbolica.

Dal leggendario Pierre Christin, coadiuvato dai disegni puliti e stilizzati di un Olivier Balez sorprendente, viene questa storia sull'uomo responsabile per l'edilizia più memorabile della Grande Mela. Una storia insospettabilmente emozionante e avventurosa, alla scoperta della matrice urbanistica della più grande metropoli del mondo.

Al largo delle coste spagnole, nel 1939, un peschereccio recupera dalle profondità del mare una creatura mai vista prima. I marinai non sapranno dire con precisione di cosa si trattasse, ma su una cosa sono tutti concordi: ha salvato loro la vita. La sensazione indie americana del 2009, Robot 13 racconta la storia di un automa antico come il mondo e della sua ricerca del passato che non era stato creato per ricordare.

Una poliziotta adolescente del futuro torna negli anni Ottanta per impedire un orribile crimine, ma si ritrova imprigionata in una trappola temporale creata per impedirle di nuocere. Tra citazioni delle hair band del decennio più caciarone dello scorso secolo, un sapiente montaggio incrociato nel quale il passato è presente e il futuro è già successo, la trama creata da Brandon Montclare è sostenuta dal montaggio e dagli splendidi disegni e colori di una Amy Reeder (Madame Xanadu) in forma smagliante. Una delle rivelazioni Image più amate degli ultimi anni. 

Una cittadina del New Jersey che ha visto tempi migliori. La fabbrica che ne ha determinato per decenni il benessere che naviga in acque difficili. Una famiglia con un segreto. A ciascuno dei membri appare il fantasma di Tommy, morto nel 1993. Figlio, fratello, presenza ingombrante che suscita infinito amore e sensi di colpa. Ciascuno lo "vede" a un'età diversa, in una luce diversa. Jeff Lemire si misura con un progetto personale, corale e difficile: raccontare nel formato della narrazione seriale (la serie è aperta, non si sa ancora quanto durerà) i temi tipici del romanzo grafico. Se questo primo volume è indicazione della qualità di questa storia, ne vedremo presto delle belle. Preparate i fazzoletti.

Quando ha creato Royal City, Jeff Lemire ha detto di voler affrontare le modalità narrative del romanzo grafico con le tempistiche di una serie mensile a fumetti. Se nel primo volume tutti i membri della famiglia Pike si confrontavano con il fantasma di Tommy, figlio e fratello scomparso prematuramente in circostanze ancora non chiarite, in questo secondo volume la narrazione si sposta in quel fatidico 1993 e seguiamo proprio Tommy in quelli che non sa ancora essere i suoi ultimi giorni. La malinconia delle atmosfere suburbane, l’intreccio delle vite interconnesse che si trovano a crocevia individuali ai quali errori saranno commessi, via di fuga saranno cercate e trovate, e di cui per sempre resterà il ricordo di non aver saputo impedire una tragedia sono allo stesso tempo la trama e l’ordito della narrazione di Lemire, che si dimostra per l’ennesima volta un maestro delle emozioni umane. La storia si concluderà con il terzo volume.

Terzo e ultimo volume di questa splendida saga familiare firmata da Jeff Lemire. Il destino di una famiglia si disvela nella narrazione del suo passato. Come è morto Tommy? Perché si incolpano tutti di quanto gli è successo? Non bastano le parole per spiegare le emozioni, nemmeno se quelle parole sono state rubate molti anni fa e sono alla radice di una delle più grandi bugie sepolte insieme al corpo del ragazzo. Lemire si dimostra un narratore impareggiabile di sentimenti, e crea un finale perfetto e doloroso, sospeso tra senso di colpa e speranza che il futuro sia migliore.

Lana è un’indecisa, un’immatura, una cui vanno stretti tanto il sonnolento paesino dove è nata e vive, Ruby Falls, quanto i suoi stessi panni. Comincia le cose e le lascia a metà, non ha direzione. Quando però la nonna, ricoverata in Casa di riposo e poco lucida, parla di un omicidio cui avrebbe assistito da bambina, Lana per qualche motivo le crede, e comincia a indagare. Sollevare le pietre del passato rivela spesso verità scomode, e non è detto che a tutti faccia piacere. Il pericolo si fa inevitabile e Lana, aiutata dalla sua ragazza, l’acrobata Blair, non avrà più scelta e dovrà, per una volta, andare a fondo della faccenda, se vuole salvarsi la vita.La storia di tre generazioni incompiute di donne della stessa famiglia, un thriller che scavalca i limiti del tempo e diventa un classico istantaneo, scritto dalla leggendaria sceneggiatrice Ann Nocenti e disegnato da Flavia Biondi, per la prima volta alle prese con un progetto americano, che le è valso il plauso di nomi come Emil Ferris e Jeff Lemire.Il volume ha una copertina realizzata in esclusiva da Flavia per l’edizione italiana.